Bonifica eternit Padova: perché il fai da te è sconsigliato

La rimozione dell’amianto o eternit è un problema che riguarda molti contesti urbani ed è da sempre tema di grande attualità e interesse pubblico. Privati cittadini, aziende, ed enti pubblici possono intervenire in processi di bonifica eternit. Esistono in tal senso interventi specifici, obblighi, a cui corrispondono costi ed eventuali incentivi, se previsti.

 

ll servizio di smaltimento di eternit a Padova come su tutto il territorio italiano si rifà alla legge 257/92 che evidenzia la messa al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietando l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto secondo un programma di dismissione fissato dall’entrata in vigore della legge per i materiali friabili e dopo due anni dalla stessa entrata in vigore per i materiali compatti.

A chi spetta accertare la presenza di eternit?

La presenza di eternit può essere accertata solo da un tecnico competente, abilitato ai sensi della predetta legge e del DPR 08/08/1994. Nonostante alcune aziende specializzate lo comprendano nel loro organico, le analisi specifiche sono svolte da laboratori autorizzati, inseriti in specifici elenchi e aggiornati ogni mese dal Ministero della Salute.

 

La legge non dispone l’obbligo di bonifica, che però scatta se l’esito della valutazione del rischio implica una condizione di pericolo come rilascio di fibre, installazioni in cattive condizioni di conservazione e potenzialità di rilascio. A quel punto, occorre contattare un’impresa di bonifica-smaltimento amianto, iscritta in apposita categoria, istituita da una delibera dell’allora Albo Nazionale Gestori Rifiuti.

Eternit fai da te: è possibile?

La legge italiana in materia di bonifica eternit è restrittiva e prevede una serie di operazioni che difficilmente un privato può eseguire in autonomia senza commettere errori che possono pregiudicare la riuscita dell’intervento di bonifica, oltre a problemi di salute. Una procedura non corretta potrebbe causare lo sgretolamento dei materiali in amianto e la dispersione di fibre cancerogene dannose per l’uomo, correre il rischio di intraprendere azioni non consentite dalla legge e incorrere, di conseguenza, in sanzioni amministrative e legali.

I pericoli della bonifica fai da te

Le azioni di bonifica fai da te devono essere eseguite in modo scrupoloso, evitando di spezzare le lastre di eternit, provocando il rilascio delle pericolose fibre di amianto nell’aria. E’ necessario prestare la massima attenzione allo stato dell’amianto: più il materiale è fragile, più le operazioni comportano rischi per la salute. Risulta, pertanto, fondamentale equipaggiarsi di un abbigliamento consono a tale attività come tute in Tyvek e mascherine adatte per la bonifica dell’amianto e dotarsi di un prodotto specifico per  l’incapsulamento dell’amianto. Al termine di tutte le operazioni si procederà a decontaminare gli operatori e gli indumenti: tutto il materiale utilizzato come guanti, tute e mascherine dovrà essere smaltito come materiale contaminato da amianto.

Onde evitare i molti rischi di una procedura fai da te, è bene affidarsi in toto a professionisti specializzati nello smaltimento dell’amianto e aziende di settore.

Rimozione eternit: costi e incentivi

Il costo relativo alla rimozione dell’eternit dipende da molti fattori come il tipo di intervento, la tipologia dei manufatti (friabili o compatti), e se l’intervento si svolge all’aperto o al chiuso. Nel caso di materiale friabile occorre anche creare un confinamento, statico e dinamico, che presuppone costi fissi, a cui si vanno ad aggiungere altrettanti costi variabili. E’ evidente che un’attività di bonifica e smaltimento di amianto friabile implichi costi molto elevati. Anche per la bonifica di una copertura i costi variano, a seconda che si tratti di una superficie estesa o contenuta. Più è ampia e più il prezzo unitario scende. Ci sono anche voci di costo previste e impostate a livello regionale. In linea di massima, tale situazione può variare da 10 a 20 a metro quadro (metodo rimozione e smaltimento) e da 15 a 25 euro al metro quadro (metodo incapsulamento). La tariffa include la rimozione, l’incapsulamento, il confezionamento e lo smaltimento in centro di stoccaggio o in discarica autorizzati. Infine, gli oneri per le opere provvisionali devono poi essere valutati a parte.

 

Costi importanti e onerosi, ma anche la possibilità di usufruire di incentivi come il Superbonus 110%, oltre alla possibilità di contare sulla detrazione fiscale prevista dal bonus ristrutturazioni del 50% per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021 che dispone un limite massimo di spesa di 96mila euro.