Come funziona un funerale ateo?

Il lutto è un evento che prima o poi colpisce tutti; associamo spesso il commiato funebre ad un rito religioso – indipendentemente dal credo – e si da’ per scontato che i feretri vengano condotti nei cimiteri che sono “terre consacrate e benedette”, ma come fare in caso di morte di un familiare ateo? Quali sono le onoranze funebri da eseguire per rispettare la volontà di un ateo? Le imprese di onoranze funebri a Roma sono, ormai abituate ad assolvere a qualsiasi richiesta o tipologia funebre, ma esiste una normativa o un iter da seguire affinché si possa svolgere un funerale ateo o laico nel rispetto dell’indole e della personalità del defunto?

Come dovrebbe essere un funerale ateo?

In genere, il commiato da una persona che si professava atea in vita o all’interno di una famiglia di non credenti, il rito funebre non ha alcun riferimento religioso e si tratta di una cerimonia di saluto privata che si svolge tra pochi familiari, conoscenti e amici intimi. La cerimonia funebre atea prevede la partecipazione dei familiari che espongono aneddoti e racconti relativi alla vita della persona defunta con letture che ricordino il suo carattere o correlate al suo stile di vita e alla sua personalità. Non sono chiaramente previste letture di carattere religioso o preghiere. Il funerale ateo si può celebrare ovunque e senza richiedere particolari permessi; si può svolgere nel giardino o cortile di casa o dello stabile di residenza, oppure allestire una camera ardente in una sala d’albergo o preferibilmente un’aula consiliare del comune (che ne hanno di apposite) o in uno spazio universitario se il defunto aveva a che fare con il mondo accademico. Il “celebrante” può essere un amico o parente, nel caso in cui non ci si sente in grado di farlo, ci si può rivolgere a figure terze – chiamate appunto “celebranti” – che sono autorizzate a svolgere funzioni simili e che devono essere espressamente formate per svolgere questa funzione (solitamente i celebranti laici si formano presso l’UAAR – l’Unione Atei Agnostici e Razionalisti italiani).

Il funerale ateo in Italia: quali difficoltà?

Il DPR 285/90 e successivo decreto del Presidente della Repubblica del 14 gennaio 1997 stabilisce che siano i Comuni a dotarsi di “Sale del Commiato” da adibire ai riti per i non credenti e redigere regolamenti di Polizia Mortuaria per la salute pubblica, tuttavia – allo stato attuale – la legge sembra ampiamente disattesa ad eccezione di alcuni grandi comuni e città metropolitane tra cui Roma. Secondo i dati Eurispes, gli atei e gli agnostici in Italia sono circa il 19% della popolazione (11 milioni che si professano non credenti). Sebbene lo Stato italiano professi la propria laicità, non esistono di fatto luoghi deputati per l’estremo saluto delle persone aconfessionali; mentre per le altre professioni religiose – cattoliche, ebraiche, musulmane, buddiste, protestanti, evangeliche – la comunità stessa provvede a fornire luoghi in cui svolgere il rito di commiato in base alla propria professione di fede, per i laici non vi sono luoghi deputati specifici: nella maggior parte dei casi, i laici si trovano costretti a svolgere la funzione all’interno di una chiesa o direttamente al cimitero (ma all’aperto, perché non vi sono luoghi o camere ardenti predisposte). Poiché le richieste di funerali aconfessionali sono in aumento, molto spesso le stesse agenzie funebri – come la Cattolica San Lorenzo – si fanno carico di allestire delle sale apposite per lo svolgimento delle esequie laiche, ma nella maggior parte dei casi ci si deve “accontentare” di appoggiarsi a strutture religiose come le chiese, salvo i casi di personaggi pubblici particolarmente famosi o di prestigio.

Alcune eccezioni – come si diceva – esistono: a Roma si trovano tre sale di commiato:

  • Il Tempietto Egizio al Verano;
  • Una sala del commiato al Cimitero di Prima Porta;
  • Una sala del commiato a Ostia.

Bologna ha una Sala d’Attesa presso il Cimitero monumentale della Certosa, Milanoè stata la prima ad allestire il “Tempio Civile” all’interno del cimitero di Bruzzano per volontà dell’UAAR, Firenze mette a disposizione una sala di “Villa Vogel” aperta solo nei giorni feriali e le cerimonie devono coordinarsi con le attività degli uffici presenti nella struttura. Nella maggior parte dei comuni italiani, però, permangono normative restrittive e in alcuni casi, per i funerali atei, è previsto il trasferimento del feretro lungo il percorso più breve tra l’abitazione e il cimitero senza soste in luoghi aperti o coperti per il commiato. In ogni caso, è auspicabile garantire a tutti un dignitoso estremo saluto.