Nel 2025 parlare di Intelligenza Artificiale è un dato di fatto: l’IA è ormai una componente strutturale della trasformazione digitale globale e rappresenta un motore economico che sta ridefinendo interi settori. Dalla medicina alla finanza, dal retail all’agricoltura, passando per impieghi creativi e culturali, l’intelligenza artificiale ha trovato e continuerà a trovare applicazioni reali e redditizie. In questo articolo abbiamo analizzato i numeri dell'Intelligenza Artificiale, con l'obiettivo di avere chiaro quanto vale l’AI in Italia e nel mondo e quali sono le prospettive future per uno strumento che può cambiare la scena economica internazionale.
Mercato globale: un'espansione inarrestabile
A livello mondiale, l’espansione del mercato dell’intelligenza artificiale è senza precedenti. Secondo il "Stanford Artificial Intelligence Index Report 2024", nel 2023 gli investimenti globali in IA hanno toccato quota 25,2 miliardi di dollari, un incremento del 72% rispetto al 2022 e oltre 30 volte rispetto al 2019. Questa crescita è trainata in particolare dalla diffusione della AI generativa, alimentata da modelli linguistici come Chat GPT, Gemini, Claude e Copilot. Secondo una recente analisi di IDC (International Data Corporation), entro il 2027 il mercato mondiale dell’IA arriverà a superare i 600 miliardi di dollari, partendo dai circa 184 miliardi di dollari registrati nel 2024. I principali ambiti di applicazione includono la sanità, l’automazione dei processi, la logistica e l'industria manifatturiera avanzata. A guidare la classifica globale degli investimenti in IA sono gli Stati Uniti e la Cina, seguiti da Regno Unito, Germania, Israele e Giappone.
L'intelligenza artificiale in Italia: numeri, opportunità e ritardi
L'Italia cerca di stare al passo con la crescita globale di questo mercato. Stando ai dati più recenti, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia nel 2024 ha raggiunto un valore di 1,2 miliardi di euro, con una crescita del +58% rispetto al 2023. È un dato incoraggiante che conferma il crescente interesse delle aziende italiane, anche se il confronto con gli altri paesi europei rimane critico: l’Italia è all’ultimo posto in Europa per livello di adozione dell’IA nelle imprese. Solo il 59% delle grandi aziende italiane ha già avviato progetti concreti, mentre tra le PMI i numeri sono molto più bassi: nel 2024 solo l'8,2% delle imprese con meno di 10 dipendenti utilizza almeno una tecnologia basata sull'IA, mentre il Europa la media è del 13,5%. Un altro dato interessante riguarda il peso crescente dell’AI generativa, che da sola rappresenta il 43% del valore del mercato italiano, mentre il restante 57% è legato ad applicazioni “tradizionali” come la computer vision, la manutenzione predittiva, i chatbot e i recommendation system. Tra i settori più attivi nell’adozione dell’IA in Italia troviamo il comparto bancario e assicurativo, le utility, le telecomunicazioni, il retail e, con una crescita sorprendente, la Pubblica Amministrazione, che oggi pesa circa il 6% del mercato ma sta crescendo con un tasso annuo superiore al 100%.
Le applicazioni dove non te l’aspetti
Oltre agli impieghi più noti, l’AI si sta facendo largo anche in contesti curiosi e meno convenzionali. Ad esempio, leggendo l’infografica Unicusano sull’Intelligenza Artificiale pubblicata pochi giorni fa si evince come la tecnologia venga oggi usata in spiagge attrezzate con bagnini-robot testati per la 1° volta a Rimini, e la possibilità di rilevare incidenti in mare in meno di 3 secondi, monitorando anche la presenza di meduse e la forza del vento. In ristorazione e hotellerie, l’adozione dell’AI è in forte espansione: il 79% dei brand alberghieri italiani sta investendo in intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza del cliente e il 41% ha già integrato sistemi di automazione come check-in intelligenti, prenotazioni vocali e pulizie robotizzate. L’AI viene inoltre utilizzata per analizzare le emozioni in tempo reale, supportare la creazione di musica personalizzata e persino nella moda, per anticipare tendenze e suggerire outfit in base ai gusti e ai dati social degli utenti.
Le prospettive per il futuro: regole, investimenti e IA Edge
Guardando al futuro, le tendenze più rilevanti del 2025 ruotano attorno a due direttrici principali: l’efficienza tecnologica e la regolamentazione etica. A livello europeo, è stato finalmente approvato l’AI Act, il primo regolamento al mondo sull’utilizzo dell’IA, che impone trasparenza, tracciabilità, e sicurezza nelle applicazioni ad alto rischio. Con l’AI Continent Action Plan l'Europa punta inoltre a fare concorrenza a Cina e Stati Uniti su questo aspetto, con l'obiettivo di creare hub europei di sviluppo di tecnologie avanzate in ambito AI, investendo anche sulla formazione delle persone. Cresce poi l’interesse per l’Edge AI, ovvero sistemi che elaborano dati localmente sui dispositivi, senza passare dal cloud, rendendo l’elaborazione più rapida e sicura.
