La fotografia trova le sue origini in tempi piuttosto recenti, ovvero intorno al 1830. Si trattò di un’invenzione capace di stravolgere totalmente il modo di vedere le immagini. Che si trattasse infatti di un volto, piuttosto che di qualche scorcio naturale, non importava: qualsiasi situazione, grazie alla fotografia, era diventata un’immagine da catturare. Ad un certo punto nasce la fotografia digitale, e un’altra rivoluzione colpisce il mondo. Vediamo insieme in che modo.
La nascita della fotografia digitale
Come anticipato, in tempi piuttosto recenti, e più precisamente nel 1981, il mondo della fotografia è protagonista di una rivoluzione senza precedenti, che cambierà totalmente il modo di vedere le immagini. La prima fotocamera digitale in assoluto era una Sony Mavica FD5. Si trattava di un apparecchio ancora primordiale, al punto che per la memorizzazione delle foto occorreva un floppy disk. La risoluzione era ovviamente molto bassa, e pari a 570 x 490 pixel.
Per comprendere meglio, basti pensare che la più scadente webcam per computer in commercio ad oggi ha una risoluzione di almeno 2 mega pixel, ovvero 1920 x 1080. Nel corso degli anni la fotografia digitale ha sempre più attirato l’interesse dei consumatori, e i produttori non si sono fatti attendere per soddisfare la domanda. I sensori degli obiettivi diventavano sempre più performanti, le fotocamere sempre più complete come funzionalità, e l’abbassamento dei costi ha fatto il resto.
Ma ciò che ha fatto letteralmente esplodere il fenomeno della fotografia digitale è stata l’introduzione delle fotocamere sui telefoni cellulari prima, e sugli smartphone subito dopo. Affrontando spese del tutto contenute infatti, era possibile iniziare a muovere i primi passi nel mondo della fotografia, senza nemmeno dover avere delle nozioni tecniche. Anche in questo caso agli inizi il risultato non era di certo soddisfacente, ma per un utilizzo standard ad oggi un qualsiasi smartphone è più che perfetto.
La fotografia digitale sugli smartphone
Nonostante la fotografia digitale permetta di archiviare migliaia di foto su un qualsiasi supporto di memoria, su computer oppure in cloud, moltissime persone continuano ad essere ancora affezionate alla stampa. Come detto ad oggi un qualsiasi smartphone è in grado di catturare immagini di ottima qualità, e per questo motivo possono essere stampate su diversi supporti, tra cui carta, PCV, plexiglass e altri, esattamente come avviene sul sito Colorby.
Ad ogni modo, a cavallo tra il 2007 e il 2008 inizia la grande diffusione della fotografia digitale su smartphone, grazie alla nascita del primo modello di iPhone. Scattare una foto (di qualità più che decente) e poterla rivedere su un display di grandi dimensioni (per l’epoca), alle persone piaceva moltissimo. Dopo breve tempo arriva sul mercato Android, il sistema operativo di Google, adottato da quasi tutti i costruttori di telefoni ad eccezione di Apple.
Quello è il momento in cui la fotografia digitale arriva tra le mani di tutti. Ma ciò che ha davvero decretato il successo di questa tecnologia, semplice e complessa allo stesso tempo, è stato sicuramente l’avvento dei social network. Inizia l’epoca della condivisione, e la fotografia digitale non rimane più solamente qualcosa per immortalare una situazione per sè stessi e per le persone più vicine. Al contrario, l’obiettivo diventa quello di raggiungere il maggior numero di persone possibili con i propri scatti.
A questo punto i produttori iniziano a farsi la “guerra” per mettere a punto fotocamere sempre più efficienti. Per questo motivo oramai sugli smartphone moderni compaiono sul retro anche 3 o 4 fotocamere differenti, una principale, una per la macro (foto a distanza ravvicinata), una grandangolare e così via. Il risultato, una volta stampate queste foto, in alcuni casi è davvero sorprendente. Ovviamente le foto realizzate con questi dispositivi non possono essere paragonate a scatti professionali.
Ma la stragrande maggioranza delle persone non ha certamente l’esigenza di foto di questo tipo, ma semplicemente di conservare i propri ricordi con una buona qualità. Tra l’altro con la certezza che se archiviati in più posti per sicurezza (ad esempio su computer e in cloud), questi file rimarranno sostanzialmente “eterni”.