Storia? Sì, la hip hop dance ha una storia interessante da scoprire, fatta di influenze culturali e artistiche, di ideologie e desiderio di libertà. Già il termine "hip hop", inventato dal rapper Keith Cowboy Wiggins lo dice: "hip" è conoscere, sapere, "hop" è il salto, il movimento; hip hop è musica e danza ma significa anche modo di sentire e di vestire, di essere e di esprimersi.
Dalle origini all’Italia
L’hip hop parte dal malfamato quartiere newyorkese del Bronx, nei primi anni ’70 del 900, come un movimento culturale e artistico polimorfico: vi confluiscono la ritmicità del rap, lo scratch dei dischi di vinile del Djing, la break dance e la creazione di graffiti.
Le combinazioni ritmiche create dal Dj giamaicano Kool Herc, trasferitosi a Brooklyn all'età di 12 anni, avevano un gran successo di pubblico e pare sia stato proprio lui a incoraggiare, con il suo modo di trattare i dischi reggae, funk, rock e disco music, le lunghe sessioni di danza in cui i ballerini, giovani afroamericani e latinoamericani, si scatenavano per le strade di New York. Erano i block party, feste di strada in cui i partecipanti erano liberi di interagire suonando, cantando e ballando, creando graffiti.
Nel frattempo, dall’altra parte degli Stati Uniti, nei paesi della costa occidentale, si stava sviluppando qualcosa di molto simile ma in un’altra direzione: un ballo altrettanto libero ed energetico, ma dai movimenti più ritmici e meno fluidi. Negli anni successivi questi generi si fonderanno, per dare vita all’hip hop così come lo conosciamo.
Stava in effetti nascendo la breakdance: il mix di danze afro-brasiliane, balli popolari russi, mosse delle arti marziali asiatiche, passi di danza di Michael Jackson e James Brown, e influenze di ogni genere della danza moderna, tra cui il tip tap e lo swing.
Questo modo di interpretare la musica con il movimento del corpo, fondendosi in un’unica cultura di street dance, dalla strada ha trovato l’energia per invadere con le sue coreografie club, discoteche e, ovviamente, le scuole di danza; in tutto il mondo e anche in Italia.
L’hip hop diventa disciplina, iniziano le "battaglie" degli anni ’80 e ’90
Durante gli anni '80 e '90, le competizioni di danza hip-hop sono diventate sempre più popolari con l'emergere delle "battaglie": competizioni basate sull’improvvisazione (freestyle), uno contro uno, svolte sulle piste da ballo dei club, con i protagonisti circondati da una cerchia di fan. Le competizioni, inizialmente spontanee, divennero sempre più eventi organizzati e pubblicizzati per attirare l’interesse del pubblico. Alla fine del 1990 l’hip hop è universalmente conosciuto e da allora rappresenta uno dei filoni più sfruttati nel panorama americano; le performance si ammirano sui palchi e sugli schermi, è uno degli stili di danza più usati per video musicali, concerti e gare di ballo.
Con MTV l’hip hop in tutte le sue forme di espressione dirompe nella cultura collettiva anche italiana: iniziano ad affermarsi artisti che si rifanno all’hip hop, come Jovanotti e gli Articolo 31, Caparezza e Marracash.
Nel 2010 l’hip hop in Italia è sdoganato al mainstreaming, grazie al successo del brano "Tranne te" del rapper italiano Fabri Fibra.
Attualmente la danza hip hop è considerata in Italia disciplina sportiva, riconosciuta dalla Federazione Italiana Danza Sportiva (F.I.D.S.), così come è riconosciuta dalla International Dance Organization (I.D.O.), e ne vengono insegnate le tecniche principali in molte scuole di ballo.
Esprimersi con la danza
Attraverso i suoi tre stili principali: breaking (o b-boying), popping e locking, nonché all’uprock, la danza hip-hop si è evoluta fino a divenire uno degli stili di danza più popolari di questo ventunesimo secolo iniziato da poco. Anche ora che si tengono competizioni con cadenze annuali in diverse parti del mondo, il ballo hip hop resta, per sua natura, un materiale fluido a cui costantemente vengono apportati nuovi elementi; mescolando ancora generi e creatività.
La danza hip hop può essere esercizio fisico e arte, movimento ed espressione. Ballare l’hip hop significa esternare entusiasmo ed energia attraverso movimenti liberi, ispirati dall’improvvisazione ma eseguiti con consapevolezza del proprio corpo; quell’energia e quell’entusiasmo che hanno dato origine alla danza hip hop e hanno contribuito alla sua diffusione attraverso il tempo e lo spazio portandola fino a noi.