Innumerevoli misteri e leggende infestano gli edifici e i monumenti del capoluogo piemontese, tanto da essere valsi a Torino la fama di città magica. Secondo la tradizione, infatti, il passaggio del 45° parallelo proprio sul suo centro storico sarebbe una potentissima fonte di magia positiva.
Nota per coincidere con una delle punte del triangolo della magia bianca (le altre due sono Praga e Lione), la città è costellata di innumerevoli punti di interesse, e la magia si nasconde nei luoghi più impensati di questa città, mentre altre volte si manifesta platealmente.
Di seguito parleremo di tre di questi luoghi incantati, assolutamente imperdibili se vuoi immergerti nell’atmosfera mistica di Torino. Una città nella quale sembra infuriare perennemente una battaglia tra bene e male, poiché tra i monumenti del centro storico si annidano non solo segni benevoli di magia buona, ma anche quelli insidiosi della maligna magia nera, come se le due entità cercassero di rubarsi vicendevolmente dei nascondigli e conquistare sempre più territorio lasciando l’impronta del loro passaggio.
La Mole Antonelliana
La Mole è sicuramente l’architettura più rappresentativa dell’identità di Torino, opera più celebre dell’architetto Antonelli. Tuttavia, pochi conoscono anche i significati esoterici racchiusi nella vertiginosa sagoma di questo edificio. Considerata il simbolo torinese della magia bianca, grazie alla sua altezza la Mole fungerebbe, secondo la leggenda, da antenna di trasmissione dell’energia positiva irradiata dal sottosuolo. Questa energia sarebbe di tipo maschile, e farebbe da contrappunto a quella femminile irradiata dalla Gran Madre.
Questi influssi positivi suggestionarono, a suo tempo, il celebre filosofo Nietzsche, che amava aggirarsi nei pressi dell’edificio e decise di ribattezzare con l’appellativo "Ecce Homo", vedendo in esso l’immagine del suo Zarathustra.
Ma le curiosità che concernono la Mole non finiscono qui. Un’altra leggenda, infatti, la identifica, oltre che come simbolo massonico (Antonelli era un massone) come ubicazione che custodisce il Sacro Graal. È questo il punto indicato dallo sguardo della statua della Fede, posta proprio davanti alla Gran Madre.
Piazza Statuto
Per contro, Piazza Statuto è un luogo dominato dall’energia negativa, che coincide con il vertice del triangolo di magia nera (insieme a San Francisco e Londra). Qui si trova anche lo snodo principale delle fognature, anticamente denominate cloache (che letteralmente significa "bocche dell’inferno").
Ad alimentare l’inquietudine che aleggia su questo punto della città, il fatto che verosimilmente in questa zona gli antichi Romani avessero edificato la necropoli e la vallis occisorum, nella quale i criminali condannati alla pena di morte venivano giustiziati.
La fontana del Traforo del Frejus è il monumento più conosciuto, che domina la piazza. Tradizionalmente, questo rappresenterebbe un omaggio eretto per commemorare i minatori che persero la vita lavorando durante gli scavi per il traforo. Ma ci sono anche delle versioni che si discostano ampiamente da quella ufficiale. Ad esempio, secondo gli Illuminati, la figura in cima alla composizione, identificata con un genio alato, sarebbe in realtà la personificazione di Lucifero, dominatore dell’oscurità, che guida le tenebre contro le forze del bene che coincidono con l’oriente, dove nasce il sole. Questa leggenda appare più credibile se consideriamo che originariamente la testa di questa scultura era adornata da una stella a cinque punte, poi rimossa.
D’altra parte, l’origine dalla quale fluirebbero le energie negative della città sarebbe collocata proprio in questa piazza, in coincidenza con l’obelisco geodetico.
Il portone del diavolo
In via XX Settembre si erge Palazzo Trucchi di Levaldigi, adornato da un portone centrale con un batacchio davvero particolare, che rappresenta un demone e due serpenti, che sembrano vegliare sull’ingresso, gettando occhiate minacciose a chiunque si avvicini. Questo portone è infatti conosciuto come il Portone del Diavolo.
Il motivo principale che gli è valso questa nomea è la leggenda legata alla sua costruzione, o meglio la sua comparsa: si narra che apparve dal nulla in una sola notte, per opera di uno stregone apprendista con lo scopo preciso di imprigionare dietro il pannello Satana, dopo averlo invocato erroneamente.
La leggenda crebbe intorno alla storia di questo portone con il susseguirsi degli anni e dei macabri eventi che si avvicendarono nei suoi pressi. Tra questi non mancarono omicidi e misteriose sparizioni, la più eclatante delle quali è senza dubbio quella che riguarda il Maggiore Melchiorre Du Perril. Si dice di egli, che scomparse dietro il portone nel 1817. il suo corpo fu rinvenuto soltanto vent’anni dopo, cementato tra due pareti del palazzo.