In Italia purtroppo è un trend molto comune quello che porta alla scomparsa di diverse persone, registrando fatti di cronaca che abbiamo spesso avuto modo di seguire in tv. Quando un amico, una persona cara, un parente scompare senza lasciare traccia può provocare grande preoccupazione. Ma in che modo si può collaborare o intervenire per richiedere l’inizio delle ricerche mirate al suo ritrovamento? Prima di tutto è doveroso attendere (spesso in modo del tutto incomprensibile) che il soggetto non sia reperibile da 24 ore. Trascorso questo tempo si può intervenire nel modo più classico, ovvero con una denuncia alla polizia! Dopo aver provveduto a compiere questo primo step si può pensare ad ampliare la fase di ricerca con l’aiuto di altri professionisti. Vediamo insieme quali!
Contattare un investigatore privato per la scomparsa di una persona
Molte volte quando si inizia a credere che l’allontanamento del soggetto sia forzato e che possa esserci un pericolo, non ci si limita a chiedere l’intervento della polizia. Le forze dell’ordine lavorano sulle prime ricerche e decidono, con i familiari della persona scomparsa, se comunicare quanto denunciato al Prefetto. In tal modo si vuole allargare la ricerca diffondendo la notizia pubblicamente per facilitare ogni operazione. Ma prima di attivare a questa fase, molte persone preferiscono svolgere un lavoro più discreto, fatto di passaggi sicuri e svolti in grande silenzio. Chi non vuole attendere le canoniche 24 ore può rivolgersi a un investigatore privato e richiedere il suo intervento per capire come rintracciare una persona. Il suo obiettivo sarà quello di utilizzare l’esperienza personale e le ottime tecnologie per velocizzare la ricerca a poche ore dalla scomparsa.
Non bisogna dimenticare poi che le indagini svolte privatamente da un professionista sono molto importanti per riuscire a ricostruire le ore più recenti del soggetto. E così si potranno capire bene anche i movimenti effettuati prima di far perdere le proprie tracce.
Capire il motivo dell’allontanamento
Quando una persona sparisce, bisogna cercare sempre di considerare due aspetti:
- Se l’allontanamento è volontario: molte volte per motivi dovuti alla perdita del lavoro, a un’infedeltà o a problemi di debiti e patologie pesanti;
- La scomparsa è involontaria: situazione che porta a richiedere un intervento tempestivo.
Il ruolo dell’investigatore è dunque quello di scoprire la presenza di eventuali segreti, affidandosi a una serie di strumenti che faciliteranno la riorganizzazione delle ultime ore del soggetto che ha fatto perdere le sue tracce. Le indagini iniziano dai presunti motivi di un allontanamento, che aprono le porte ad approfondimenti nel privato, sulla situazione economica e amorosa, senza tralasciare il lavoro, così da capire quali sono le nuove abitudini del soggetto.
Mai affidarsi alle ricerche “fai da te” in prima persona
Come è facili intuire un’indagine svolta con professionalità, discrezione e obiettività può portare a risultati importanti. Al contrario, farsi prendere dalla paura, dalla voglia di ottenere notizie e informazioni a tutti i costi non fa altro che rendere più difficile la situazione. Non dimentichiamo poi che un investigatore privato sa sempre cosa fare e come farlo, conoscendo bene anche le normative vigenti. Ogni operazione svolta non solo deve rispettare la legge, ma soprattutto la privacy di una persona.
Ci sono però dei casi in cui è possibile svolgere in autonomia le ricerche, almeno per una prima piccola parte: ciò avviene quando gli investigatori hanno le mani legate per motivi legali o commerciali. In questo caso i familiari possono iniziare a fare una ricerca per e-mail, magari consultare i social network, affidandosi a Internet.